INCONTINENZA URINARIA

Fattori di rischio

Come tutte le disfunzioni del pavimento pelvico, anche l'incontinenza urinaria presenta una eziologia multifattoriale.

Un modello di sviluppo del sintomo come quello proposto, rende ragione del fatto che l'incontinenza urinaria, nella singola paziente, può rappresentare una patologia spontanea, congenita, neurogena, traumatica, farmacologica o iatrogena.
I fattori di rischio sono molteplici, molto diversi tra loro, variamente associate nel singolo caso e possono schematicamente essere raccolti in alcuni gruppi principali:

-fattori predisponenti (predispose)
Aumentano il rischio di insorgenza di I.U. quando presenti altri fattori: alterazioni genetiche del tessuto connettivo o muscolare, predisposizione familiare, ereditarietà, sesso, razza, anomalie anatomiche;

- fattori di iniziazione (incite)
Sono in grado di causare I.U. in genere danneggiando significativamente i meccanismi della continenza: gravidanza, parto, chirurgia radicale e radioterapia pelvica;

- fattori di promozione (promote)
Contribuiscono allo sviluppo e aggravamento della I.U.: obesità,stipsi,broncopatie croniche, fumo,infezioni delle vie urinarie, menopausa, farmaci, malattie neurologiche;

- fattori scompensanti (decompensate)
età, demenza e debilitazione, patologie croniche (diabete, cardiovasculopatie).

Ad essi vanno aggiunti altri fattori comportamentali, attitudinali, ambientali (intervene) come l'eccessiva introduzione di alcune bevande, la scarsa accessibilità ai servizi, l'abbigliamento non comodo, immobilità, perdita delle funzioni fisiche e dei riflessi, etc.
Nei fattori di rischio di I.U. riconosciamo quindi eventi fisiologici (la gravidanza, il parto, la menopausa e l'invecchiamento) o patologici, evitabili (obesità, fumo, stipsi) o incomprimibili (età, demenza).
Abbiamo la possibilità,quindi, di adottare strategie di prevenzione primarie e/o secondarie del sintomo, che vanno adattate al singolo caso osservato.

La gravidanzae il parto determinano delle condizioni che possono portare in tempi più o meno lunghi alla comparsa di una disfunzione del pavimento pelvico e di incontinenza urinaria. In particolare, nei casi a rischio, nel periodo espulsivo il feto attraversando il pavimento pelvico, provoca uno sfiancamento delle strutture fascio- muscolari che lo compongono ed un danneggiamento degli sfinteri uretrale e/o anale che perdono tonicità e forza contrattile.
Sono importanti fattori di rischio aggiuntivo l'eccessivo aumento ponderale in gravidanza, la comparsa di perdite di urine durante i primi mesi di gravidanza, l'elevato peso corporeo del neonato, l'assenza di episiotomia, il parto distocico, il parto distocico strumentale e la presenza di lacerazioni perineali.
La prevenzione si basa su un'attenta assistenza al parto al fine di ridurre i danni al pavimento pelvico,sulla adozione di programmi di ''perineal care'' ante-partum o sul precoce invio della puerpera a corsi di riabilitazione perineale.

La menopausa con la carenza di estrogeni accelera i processi di senescenza di vari organi.
A carico dell'uretra e della vescica si verifica una atrofia, un assottigliamento dell'epitelio, una perdita del tono muscolare e una riduzione delle fibre elastiche con conseguente comparsa di disuria,urgenza, frequenza menzionale, cistiti ricorrenti ed incontinenza urinaria. L'uretra, che grazie agli estrogeni era soffice e spugnosa, diventa sottile, facilmente irritabile, rigida e con un compromesso mecconismo di chiusura che porta alle fughe di urina. Un'adeguata terapia ormonale sostitutiva rallenta i processi di atrofia dei tessuti, migliora i disturbi urinari, come infezioni urinarie ricorrenti ed incontinenza urinaria da urgenza e/o quadri di vescica iperattiva.

L' obesità si accompagna a deposizione di grasso anche negli organi addominali che, premendo sulla vescica ne ostacolano l'espansione aumentando così il numero delle minzioni; inoltre l'aumento di peso determina una aumento cronico della pressione intra-addominale e una modificazione dei patterns respiratori diaframmatici che gravano eccessivamente sui muscoli del pavimento pelvico, che col tempo si indeboliscono favorendo fughe di urina durante gli sforzi fisici.
L'obesità va corretta con una dieta idonea, evitando drastiche riduzioni di peso in breve tempo.
In alcuni casi l'incontinenza urinaria si verifica o si aggrava solo durante episodi di tosse cronica, che pertanto deve essere corretta sospendendo il fumo, adottando un trattamento medico efficace e ricorrendo ad esercizi di riabilitazione respiratoria.

La stipsi provoca un maggiore sforzo durante la defecazione, un cronico e ripetuto stretching del perineo e quindi una distensione dei muscoli del pavimento pelvico indebolendoli.
La stipsi va corretta con una dieta adeguata, ricca di fibre, crusca, frutta e verdura, senza dover ricorrere a lassativi.

L'introduzione eccessiva di liquidi o l'assunzione di bevande ad effetto diuretico quali the, caffè, vino o liquori può favorire la comparsa di incontinenza urinaria per il rapido riempimento vescicale.
L'introduzione di liquidi e di bevande diuretiche deve essere ridistribuita adeguatamente durante la giornata: in particolare va evitata la sera per prevenire la nicturia.

Le infezioni urinarie causano una irritazione vescicale, che ne provoca la contrazione involontaria con conseguente fuga di urina. Il diabete aumenta l'incidenza di infezioni urinarie e, attraverso una neuropatia periferica viscerale e somatica, determina l'insorgenza frequente di un complesso corredo sintomatologico vescico-uretrale strettamente legato ad un non ottimale controllo metabolico della malattia.

Alcuni farmaci come quelli usati per l'ipertensione arteriosa possono ridurre la pressione di chiusura uretrale e pertanto favorire l'incontinenza da sforzo. L'uso di diuretici può favorire la comparsa di incontinenza urinaria per il rapido riempimento vescicale. Pertanto è utile assumerli il mattino per evitare fastidiose minzioni notturne.

Nella donna anziana o disabile, spesso si verificano delle situazioni ambientali come l'inaccessibilità rapida ai servizi per la presenza di scale, l'uso di poltrone da cui è difficile alzarsi, gli indumenti stretti o allacciati con numerosi bottoni, i movimenti impacciati per la riduzione della vista, che possono provocare ritardi nell'inizio della minzione con conseguente comparsa di incontinenza urinaria.
In questi casi è necessario intervenire sulla abitudini e ambiente della donna in modo corretto al fine di prevenire l'insorgenza di incontinenza da urgenza. 

La conoscenza dei fattori di rischio di I.U. presenti nel singolo caso trattato richiede, quindi, un irrinunciabile intervento comportamentale,igienico-sanitario, ambientale che deve sempre rappresentare il primo approccio terapeutico da adottare e/o associare ad ogni altro trattamento specifico.

La gravidanza, il parto e la menopausa rappresentano, comunque, gli eventi fisiologici più strettamente correlati all'I.U. e suscettibili di una efficace e programmabile prevenzione primaria.

L'incontinenza da sforzo è resa più probabile da alterazioni genetiche del tessuto connettivo, gravidanze e parti, menopausa, invecchiamento, obesità, etnia, stitichezza cronica, altre cause di aumento cronico della pressione intraddominale e chirurgia pelvica.  Fattori psicologici, chirurgia sul collo vescicale, caffeina e fumo possono aggravare la condizione. Altre cause di incontinenza urinaria includono infezioni delle vie urinarie, immobilità, perdita delle funzioni fisiche e dei riflessi, demenza e altre condizioni che provocano danno mentale.

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